venerdì 4 gennaio 2013

Io Prologo

(by Massimo Enzo Grandi)
... Eccomi....
Io. Quale modo migliore per conoscermi, se non quello di chiacchierare con me, semplicemente in modo schietto e sincero.
Improvviso appare un lampo nel buio, appena sufficiente per rendersene conto ma non quanto basta a percepirne l’essenza, per realizzarlo.
Questo sono Io. Probabilmente non mi hai visto.
Nel vuoto assoluto la mia esistenza è qualcosa che riempie il nulla con una presenza appena percettibile.
Se hai gli occhi chiudili e osserva: ogni minuscola impressione di luce riflettere la mia immagine. Lo fa semplicemente così. In modo che solo io la posso percepire, definire, descrivere.
Come posso farlo? Come posso percepire me stesso non avendo una visione effettiva di me stesso?
Ma è semplice: imprimendo un’estensione illusoriamente spazio-temporale a ciò che può esistere, ecco che sono dove nulla esiste.
Sconcertante, non trovi?
Io sono ogni più piccolo puntino che puoi vedere con gli occhi chiusi. Quando invece li apri vedi solo l’illusione che uno di quei puntini può avere.
Tutto avviene nello stesso istante: Io, che mi manifesto in quel lampo impercettibile, in ognuno di quei puntini o nell’illusione spazio-temporale che tu chiami realtà.
Io, che unico esisto in ogni apparenza, in ciò che chiamo individuo, personalità, essere, creatura, oggetto, regno o universo.
Io semplicemente sono.
Io, che dentro o fuori dal tempo esisto per il semplice fatto di pensarlo, di sperimentarlo, di rendermene conto.
Io sono Dio?


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